LEGGE DI BOYLE-MARIOTTE

TEMPERATURA COSTANTE

“A temperatura costante, il volume di una certa quantità di gas varia in modo inversamente proporzionale alla pressione a cui viene sottoposto.”

 

Legge di Boyle-Mariotte

Legge di Boyle-Mariotte

Un palloncino con 5 litri d’aria a livello del mare alla profondità di
-10 metri (pressione 2 ATA) dimezzerà il suo volume,
a -20 metri (pressione 3 ATA) diventerà 1/3,
a -30 metri (pressione 4 ATA) il suo volume diventerà 1/4 del volume iniziale.

Due sono le leggi fondamentali della fisica dei gas che ogni subacqueo deve conoscere prima di effettuare immersioni con l’autorespiratore ad aria (ARA). Legge di Boyle e Mariotte e la Legge di Henry. Questa legge di fisica, così come quella di Henry, è fondamentale per comprendere quello che accade al nostro organismo, quando siamo in immersione.

Nel 1661 Boyle formulò la legge nota sotto il nome di Boyle-Mariotte che, secondo la formulazione di Boyle, supponeva “che la pressione e l’espansione siano in rapporto reciproco”.
L’enunciato, in questa circostanza è molto semplice e porta a delle considerazione pratiche. Innanzi tutto, per effetto della riduzione del volume dei gas, l’assetto idrostatico varia moltissimo in relazione alla profondità che raggiungiamo.
Bisogna tenere presente inoltre, che non solo l’organismo ma anche il materiale con cui è costruita la muta (neoprene) è composto in gran parte d’aria, racchiusa in particolari strutture cellulari e quindi è particolarmente sensibile alla riduzione del volume dei gas.
Per questi motivi prima dell’impiego del giubbetto equilibratore idrostatico (GAV) occorreva cercare un buon compromesso dell’assetto in immersione regolando la respirazione e questo era uno degli indicatori dell’abilità acquatica di un subacqueo. Il giubbetto idrostatico ha in parte risolto questa difficoltà, consentendo di ottenere quello che si definisce “assetto neutro”, ma per ottenerlo è necessario in ogni caso imparare a dosare perfettamente la cintura di piombi, per evitare di sovraccaricarsi di zavorra inutile o, al contrario, di non riuscire a contrastare la spinta positiva in prossimità della superficie a bombole scariche.
Bisogna sempre ricordare di gonfiare il GAV durante la discesa e di scaricarlo in risalita. Il motivo è evidente: in questa seconda fase, per effetto delle diminuzione della pressione, l’aria contenuta nel giubbetto si espanderà e aumenterà il proprio volume e, inesorabilmente, tenderà ad accelerare eccessivamente l’ascesa, con gravi rischi per l’incolumità del subacqueo.

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